Il
triello è stato definito un momento cult della Storia del Cinema
mondiale.
La
Musica che accompagna questo momento altissimo di arte scenica,
fotografia, prova d'attore, è di Ennio Morricone. La Musica si
sostituisce alle parole e ad ogni stato d'animo provato dai tre
coprotagonisti nella lunga sequenza, ferma e intensa, che prelude
alla sparatoria finale.
Tutto
inizia con un flauto che si muove timidamente enunciando una melodia
semplice, lenta, prima su un intervallo di seconda maggiore poi si
ferma su una terza minore, cui segue un tappeto d'archi nel registro
medio-grave con un andamento oscillatorio che copre una terza minore,
drammatica quanto basta, più asciutta e forse rassegnata rispetto a
sua cugina, la sesta minore.
Insieme
al tappeto d'archi possiamo sentire il gracchiare maligno di alcuni
corvi e il rumore degli speroni sulla sterrata.
Sincronizzato
sulla pietra nelle mani del Cattivo, ascoltiamo il signal di
chitarra, rapida che copre tutta l'armonia minore con un gesto rapido
e violento nel forte, della durata di sedicesimi. La chitarra nella
seconda esposizione sembrerebbe volutamente scordata.
Il
signal di chitarra si sviluppa in una serie di interventi in
progressione armonica ascendente, nelle modalità maggiori e minori,
senza soluzione di continuità Utilizza sempre gli stessi intervalli,
creando una sorta di traslazione armonica dello stesso gesto melodico
in campi armonici differenti.
Ogni
cambio armonico, che coincide con un itinerario sonoro di 4 battute,
è sincronizzato con lo sguardo di un personaggio diverso, diventando
una specie di valzer iconografico sul tipico ritmo in tre.
Arriviamo
al climax, lanciato da un accordo drammatico e interrogativo di
settima di dominante che fa esplodere la tomba solista, che urla
tutta la sua pena, la sua angoscia, con una melodia forte su
accompagnamento d'archi, mentre godiamo della fotografia degli spazi
aperti e immensi tutt'attorno ai tre protagonisti che quasi ci
appaiono insignificanti, e che ora sono posizionati equidistanti in
una specie di arena improvvisata di polvere.
Per
conferire un colore metallico attraverso il suono, e dare particolare
tensione alla scena, Morricone aggiunge nacchere, piatto sospeso,
campane, un drammatico carillon, protagonista di una melodia che
simboleggerà la dolce vendetta di un padre per sua figlia nel film
"Per qualche dollaro in più" e il verso sinistro di un
corvo. Si aggiungonop anche rumori registrati e campionati di spari,
percusssioni, timpani che rullano nel registro acuto, ancora più
sinistri.
Risentiamo
il climax sulle immagini delle armi e le riprese degli sguardi
incattiviti, attentissimi ad ogni movimento, fosse anche solo di
sopracciglio, degli altri due...
A
chiudere la scena, la cosiddetta "coda": un momento
musicale solenne, ritmato a morte, con adrenalina e sudore
simboleggiati dalle baldanzose terzine nel levare, a incastonare un
tema severo, con coro misto, come a sancire la giustizia che sarà
presto fatta, neanche fosse la voce di Dio.
Mariangela
Ungaro,
Cinema
d'ascolto