martedì 2 luglio 2024

Il #senso della #vita


Attraverso la Fede possiamo arrivare al concetto d'amore autentico. Dio ci ama, Dio è Padre, Padre d'amore: ama noi che siamo assolutamente finiti, imperfetti, peccatori, ci ama a tal punto da lasciarci liberi di compiere anche il male! Il famoso libero arbitrio. Dio quindi ci insegna il vero amore, quello incondizionato, quello che non è indotto dai risultati. Il mondo invece ha sempre fraiteso l'amore con il consenso basato sull'azione. Ovvero il mondo ci ama quando facciamo qualcosa che il mondo ritiene giusto. Ma le Scritture ci avverttono di non cercare le cose del mondo, perchè anche se otteniamo il successo che il mondo ritiene tale, è la semantica che costruiamo nella vita: il nostro vero successo personale è quando ascoltiamo noi stessi e diamo amore e comprensione a noi stessi, Là siamo davvero felici, facciamoci caso a questa cosa. Ci sono giovani che per essere amati sono bravissimi a scuola, ma se non è una loro scelta sono infelici. Chi studia davvero con passione non lo fa per il risultato, per la carriera, e questo vuol dire che ha capito l'importanza del percorso, della cultura, la sua bellezza intrinseca e allora è felice. E mi rivolgo agli adulti che dovrebbero essere la comunità educante: ma voi amate i vostri figli solo se rispettano le vostre regole? Solo se fanno quello che secondo voi è giusto che facciano perchè il sistema ha deciso che è giusto quello ed è sbagliato quell'altro? Allora siete degli schiavi, non avete capito proprio niente. E non venite a lamentarvi se i figli per attirare la vostra attenzione, causata dalla mancanza d'amore compiono gesti estremi. Le persone vanno amate per quello che sono, per il valore che danno in itinere alla loro vita, non per il premio che possono raggiungere come no. Trasliamo l'attenzione dal premio al valore che diamo alla nostra vita, alla semantica che costruiamo attraverso delle esperienze che i più gretti chiamano errori: non esistono errori ma solo esperienze. In quel momento abbiamo fatto quella cosa ed era giusto così- Solo con e per amore riusciamo a rialzarci dopo un'epserienza in cui non abbiamo fallito, semplocemente non avevamo i mezzi interiori per raggiungere quel risultato.

sabato 6 aprile 2024

25 APRILE, W LA LIBERTA'!

Il 23 APRILE la compagnia attoriale NUOVE PROSPETTIVE APS si esibirà in una pieces teatrale a sfondo storico narrativo della Resistenza italiana, culminata con la liberazione il 25 Aprile 1945 PRESSO ASSOCIAZIONE "ARGENTO VIVO" VIA ENRICO FERMI, 41 VIGNATE ORE 21:00 info.nuoveprospettive@gmail.com #bellaciao #resistenza ARRANGIAMENTO ORIGINALE DI MARIANGELA UNGARO https://www.youtube.com/watch?v=ToceiYYCyuM

lunedì 18 marzo 2024

ORIGINAL SOUNDTRACK: MARIANGELA UNGARO

Studio di registrazione e produzione audio STARDUST RECORDING STUDIO STARDUSTSTUDIOSMECU@GMAIL.COM #produzionemusicale, #studiodiregistrazione, #stardustartisticstudios #mariangelaungaro, #emanuelecontreras, #colonnesonore, #originalsoundtracks #produzionevideomilano, #produzionevideo, #videoproductions, #stardustartisticstudios #studioproduzionemilano, #emanuelecontreras #produzionemusicalemilano, #musicamatrimoniomilano, #stardustmusicgroup, #musicaeventilivemilano, #musicaitalianalive, #duomatrimonio, #weddingmusicmilano #scuoladimusicamilano , #emanuelecontreras #mariangelaungaro, #corsipianofortemilano, #corsibatteriamilano, #corsotecnicodelsuonomilano, #stardustMasterSchool +39 3423193030 #serviziperscrittorimilano, #poesiainedita, #autoriemergenti, #scrittori #poeti, #letteratura, #salaconferenze, #salaconcerti #ebook, #booktrailers, #musicavideoeventi #musicalivemilano

sabato 27 gennaio 2024

LA MUSICA DEL TRIELLO. Da "Cinema d'ascolto".


Il triello è stato definito un momento cult della Storia del Cinema mondiale.
La Musica che accompagna questo momento altissimo di arte scenica, fotografia, prova d'attore, è di Ennio Morricone. La Musica si sostituisce alle parole e ad ogni stato d'animo provato dai tre coprotagonisti nella lunga sequenza, ferma e intensa, che prelude alla sparatoria finale.

Tutto inizia con un flauto che si muove timidamente enunciando una melodia semplice, lenta, prima su un intervallo di seconda maggiore poi si ferma su una terza minore, cui segue un tappeto d'archi nel registro medio-grave con un andamento oscillatorio che copre una terza minore, drammatica quanto basta, più asciutta e forse rassegnata rispetto a sua cugina, la sesta minore.
Insieme al tappeto d'archi possiamo sentire il gracchiare maligno di alcuni corvi e il rumore degli speroni sulla sterrata.

Sincronizzato sulla pietra nelle mani del Cattivo, ascoltiamo il signal di chitarra, rapida che copre tutta l'armonia minore con un gesto rapido e violento nel forte, della durata di sedicesimi. La chitarra nella seconda esposizione sembrerebbe volutamente scordata.

Il signal di chitarra si sviluppa in una serie di interventi in progressione armonica ascendente, nelle modalità maggiori e minori, senza soluzione di continuità Utilizza sempre gli stessi intervalli, creando una sorta di traslazione armonica dello stesso gesto melodico in campi armonici differenti.

Ogni cambio armonico, che coincide con un itinerario sonoro di 4 battute, è sincronizzato con lo sguardo di un personaggio diverso, diventando una specie di valzer iconografico sul tipico ritmo in tre.

Arriviamo al climax, lanciato da un accordo drammatico e interrogativo di settima di dominante che fa esplodere la tomba solista, che urla tutta la sua pena, la sua angoscia, con una melodia forte su accompagnamento d'archi, mentre godiamo della fotografia degli spazi aperti e immensi tutt'attorno ai tre protagonisti che quasi ci appaiono insignificanti, e che ora sono posizionati equidistanti in una specie di arena improvvisata di polvere.

Per conferire un colore metallico attraverso il suono, e dare particolare tensione alla scena, Morricone aggiunge nacchere, piatto sospeso, campane, un drammatico carillon, protagonista di una melodia che simboleggerà la dolce vendetta di un padre per sua figlia nel film "Per qualche dollaro in più" e il verso sinistro di un corvo. Si aggiungonop anche rumori registrati e campionati di spari, percusssioni, timpani che rullano nel registro acuto, ancora più sinistri.

Risentiamo il climax sulle immagini delle armi e le riprese degli sguardi incattiviti, attentissimi ad ogni movimento, fosse anche solo di sopracciglio, degli altri due...

A chiudere la scena, la cosiddetta "coda": un momento musicale solenne, ritmato a morte, con adrenalina e sudore simboleggiati dalle baldanzose terzine nel levare, a incastonare un tema severo, con coro misto, come a sancire la giustizia che sarà presto fatta, neanche fosse la voce di Dio.

Mariangela Ungaro,
Cinema d'ascolto